Louis-Auguste Blanqui (Puget-Théniers, 8 febbraio 1805 - Parigi, 1º gennaio 1881),fu un attivista politico e rivoluzionario francese, annoverato tra gli esponenti di spicco del socialismo utopistico.
Partecipò ai moti del 1848, come Eliphas Levi.
Blanqui si occupò negli anni che ne precedettero la morte di un giornale un nome un programma: "Ni Dieu ni maître" (nè Dio nè Padroni)...
Dalla sua penna nel 1872 esce "L'Eternité par les astres", un testo inaspettato e visionario, universi paralleli (dove anticipa Jorge Luis Borges),
Dalla sua penna nel 1872 esce "L'Eternité par les astres", un testo inaspettato e visionario, universi paralleli (dove anticipa Jorge Luis Borges),

teorie del doppio (di derivazione occultista), e teoria, seppur grezza, di ciò che sarà l'eterno ritorno nietzschiano.
Portrait of Friedrich Nietzsche.
L'eternità attraverso gli astri di Louis-Auguste Blanqui.
Sintesi:
Secondo Louis-Auguste Blanqui, il numero delle combinazioni possibili in natura è finito, ma il tempo è infinito. Ragione per la quale il cosmo deve ripetere all'infinito ognuna delle sue combinazioni di tipi.
Ogni astro quindi esiste in infinite ripetizioni di se stesso, in utte le forme dei suoi aspetti e non solo in caratteristiche sommarie. E' un concetto di eternità che si estend a tutti gli oggetti o esseri disseminati sulla sua superficie.
La Terra è un astro, quindi ogni essere umano sarebbe destinato a ripetersi eterno in ogni aspetto della sua esistenza.
Adducendo queste considerazioni a conclusioni matematiche si procede nel testo indicando nell'attualità eternizzata una assenza di progresso rispetto alla precedente manifestazione.
Insomam saremmo prigionieri del luogo e del tempo che il Destino ci avrebbe assegnato.
Il testo si spinge oltre affermando al simultanea ed identica esistenza di duplicati di persone astri o oggetti separati da invalicabili barriere dello spazio. Fratelli o popolazioni identiche che non sospettano della loro reciproca esistenza.
Drammi, gioie e sventure si ripetono e si ripeteranno all'infinito monotone.
L'Eternità sarebbe una rappresentazione di se stessa all'infinito.
Una clessidra che si svuota e si gira eternamente da sola...
Il testo è scorrevole, semplice e chiaro. Non è Nietzsche purtroppo, ma è anche vero che larga parte della produzione di Nietzsche è illeggibile per il 99% di chi ne legge, compresi i laureati in filosofia.
Se Blanqui aveva preso un colpo di sole, Nietzsche aveva visto Dio in volto.
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